Nel periodo universitario ho svolto lunghi periodi di tirocinio formativo. Il tempo speso presso gli asili nido e le scuole dell’infanzia mi ha permesso di osservare e acquisire conoscenze riguardo ai tratti tipici dello sviluppo del bambino. Successivamente, presso le Unità Operative di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza degli ospedali territoriali ho svolto attività di valutazione, trattamento e counseling dei diversi disturbi che caratterizzano l’età evolutiva. Nello specifico, ho svolto attività di riabilitazione di Disturbi dell’Articolazione, di Disturbi Primari di Linguaggio, di Disturbi di Linguaggio secondari a ritardo mentale e sordità e di potenziamento dei Disturbi Specifici di Apprendimento.
Sono sempre stata affascinata dai bambini e dalla loro capacità di strappare un sorriso, anche nelle circostanze più difficili. Questo, unito alla mia voglia di fare del bene e aiutare il prossimo, mi ha portato ad essere una Logopedista.
Il mio percorso accademico non mi ha solo regalato una passione ma mi ha formata come persona. Ho imparato che ascoltare è più importante che parlare, ho imparato l’importanza di andare a fondo nelle situazioni perchè fermandosi alla superficie si rischia di perdere pezzi e, infine, ho imparato che la collaborazione tra figure professionali è fondamentale per garantire ai pazienti un intervento più completo possibile. Credo fortemente che una buona équipe di professionisti, non solo competenti ma soprattutto in grado di collaborare in armonia, permetta di portare il paziente al suo massimo potenziale.
Per il futuro mi auguro di raccogliere quante più esperienze professionali possibili per arricchire le mie conoscenze ma, soprattutto, per arricchirmi come professionista e come persona. Tutti i pazienti portano con sé una storia che sono pronta ad accogliere e ciascuno di loro lascerà una traccia durante il mio lungo viaggio da Logopedista.
Per leggere gli articoli scritti da Layla Salem clicca qui
“Ogni gradino di questa vita ti insegna sempre qualcosa, perciò continua a salire” (Antonia Gravina)