SOS COMPITI: come studiare alle medie
L’approccio allo studio è per molti bambini e ragazzi una difficoltà, sembra che non sappiano come studiare. Noi adulti a volte ci dimentichiamo quanto fosse noioso studiare certi argomenti, e, se ce lo ricordiamo, ripetiamo più volte ai bambini che “studiare è un dovere”. Quello che manca nei ragazzi non è la percezione del dovere ma la passione per lo studio. Imparare nuove cose dovrebbe essere divertente non “una tragedia”. Eppure a volte è proprio difficile comunicare questo messaggio.
Alla scuola primaria i bambini imparano a ripetere quello che le maestre dicono a scuola. Ci sono insegnanti che insegnano ai bambini a sottolineare, peccato che poi loro traducano questo messaggio con “dobbiamo studiare solo quello evidenziato!” e ciò porta a un enorme difficoltà nell’apprendere in modo ragionato i contenuti. Lo studio mnemonico può essere utile con certi tipi di informazioni, come per esempio le date, ma non è l’unica modalità di studio.
Cosa significa studiare?
Una definizione possibile è acquisire nuove informazioni e saperle collegare con altre già apprese. Detto così sembra una cosa difficilissima ma in realtà questa capacità di ragionamento è alla base del pensiero umano. I bambini sono in grado di fare delle inferenze su ciò che li circonda, ma perdono questa abilità nel momento in cui si tratta della scuola. Per esempio, non sempre si ricordano di avere studiato qualcosa della geografia dell’Egitto mentre studiavano gli Egizi, anzi a volte non sanno nemmeno dove si trovi questo stato rispetto al mondo.
Perché è così difficile studiare?
Ci sono vari fattori da considerare quando si parla di studio e nello specifico ne approfondiremo due che per noi sono fondamentali: la motivazione e la capacità di fare confronti.
1. La motivazione.
Con questo termine intendiamo la volontà dei ragazzi di raggiungere un obiettivo, in questo caso acquisire nuove conoscenze. L’importante non deve essere il voto e la mera prestazione ma il conoscere cose nuove. Frequentemente ci si concentra troppo sulle valutazioni e si dimentica che in realtà non sono così importanti. È capitato a tutti di prendere un brutto voto perché era la giornata sbagliata ma si aveva studiato tantissimo, oppure di raggiungere un voto altissimo pur non avendo studiando nulla. Ciò succede perché il nostro cervello ha bisogno di concentrazione nell’immagazzinamento dell’informazione, ma anche nella sua espressione. Ansia, paura di parlare di fronte alla classe, oppure distrazione verso qualcos’altro sono tutti fattori che possono influenzare la prestazione con il risultato di prendere un votaccio. I voti allora perdono il loro valore, e non sono una motivazione valida per studiare.
L’attenzione deve essere focalizzata sulla curiosità per la conoscenza, che deve essere promossa a scuola dai docenti e a casa dai genitori, cercando di non sminuire il valore di certe materie e spronando i propri figli a conoscere il mondo che li circonda.
2. La capacità di fare confronti.
Rispetto alla scuola primaria, durante le scuole secondarie è richiesta una maggiore abilità di connettere informazioni tra materie diverse e di paragonare ciò che si sta studiando con qualcosa già appreso. Questa abilità si chiama confrontare e può essere stimolata già nei bambini molto piccoli. In classe gli insegnanti dovrebbero sollecitare gli alunni a compiere dei confronti, incuriosendoli e cercando di portarli a nuovi collegamenti. Si tratta della famosa maieutica socratica, nella quale il filosofo incitava i suoi alunni a conoscere ponendosi delle domande e formulando nuovi interrogativi.
Quando vedete i vostri figli studiare ponetegli delle domande e chiedetegli un confronto anche con l’attualità. Solo con l’allenamento i ragazzi potranno incrementare questa loro abilità.
Non esiste una ricetta per poter insegnare ai ragazzi a studiare. È necessario un lavoro a scuola molto importante per porre le basi e poi un continuo impegno da parte degli studenti.
Qualora vi siano delle difficoltà persistenti quando il carico di lavoro aumenta è bene rivolgersi a degli specialisti per attuare un lavoro di potenziamento del metodo di studio individualizzato.
Per approfondire le materie scolastiche affrontate durante la scuola secondaria potete leggere gli altri articoli del Centro Ieled.
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