
Cosa vuol dire avere un attacco di panico, da dentro: il caso di Beatrice
“L’esperienza di un attacco di panico è molto difficile da spiegare, anzi non credo si possa descrivere tanto è mistica ed incomprensibile.
Credo che l’unica cosa, ovviamente correlata all’attacco di panico, facilmente descrivibile siano le conseguenze dell’attacco stesso. Dopo aver avuto alcuni attacchi la mia vita si è fermata, letteralmente parlando.
Non ho più la libertà, ho paura di fare molte cose normali, esco di casa con la speranza di stare bene…
A volte, in preda all’isteria del classico pianto “post-trauma”, maledico mentalmente, e non solo, chiunque abbia deciso di mettermi alla luce, chiunque mi stia intorno ed il mondo.
Il mondo mi sembra, per ora, il mio peggior nemico. Non so se sia lui la “persona” che fa accadere le cose o solo il luogo dove accadono. Nel secondo caso mi piacerebbe sapere chi comanda le sorti del mondo, giusto per chiedere, a qualsiasi essere sia, il perché di tutto questo.
Sono stanca e non ho più la voglia di far niente. La Moira dovrebbe smetterla di giocare con la mia persona e la mia sensibilità perché dopo un po’ diventa pesante ed insostenibile.
La domanda più ricorrente nell’ultimo periodo è: “perché dovrei essere forte se devo esserlo quando già sono crollata?” credo, per ora, che rimarrà la mia più grande incognita di sempre.
Ora non vedo l’ora di uccidere il mostro che mi sta lentamente divorando.”
Approfondisci nel Blog: “Mamma non lasciarmi: il disturbo di ansia da separazione“