Il cuore di un gruppo di Parent Training: il role playing
Caro genitore, dopo averti raccontato cosa accade nei primi tre incontri di un gruppo di Parent Training, nel presente articolo ti presenterò un protagonista importante della fase centrale di un classico percorso di Parent Training: il role playing o gioco di ruolo.
Leggi anche: Il parent training 1, il parent training 2
Il role playing è una tecnica di simulazione che richiede ad alcuni genitori di diventare “attori” e ad altri sono “osservatori” per un tempo limitato, nel quale si mettono in scena situazioni di vita realmente vissute in famiglia e si ha la possibilità di riviverle in gruppo, con la giusta distanza emotiva.
Gli episodi vengono concordati dagli stessi partecipanti a partire dagli schemi ABC compilati nei primi incontri (vedi articolo precedente).
Sono momenti strutturati in cui vengono condivise le regole e ognuno assume un ruolo preciso. Rappresentano episodi realmente vissuti dai genitori. Sono occasioni preziose, in cui si rivivono le emozioni da un’altra prospettiva e si ha la possibilità di diventare bambini, cercando di immedesimarsi ancora di più nei propri figli e distinguendo il bisogno personale da quello del tuo bambino in quel momento.
I genitori che osservano non hanno un ruolo giudicante ma sostengono gli “attori” nelle diverse fasi e al termine del gioco possono condividere il proprio punto di vista, facendo luce sulle risorse e sulle fatiche emerse.
L’obiettivo dei tre incontri centrali è che ogni genitore sia stato attore e osservatore, rispettando certamente chi sceglie di stare a guardare.
Il punto di forza di quest’esperienza è l’inversione dei ruoli che permette di allargare la prospettiva, sviluppare la capacità di empatia e migliorare la comunicazione familiare.
Non è ovviamente possibile riscrivere l’episodio già accaduto ma è importante apprendere da quell’esperienza e permettere un cambiamento per i momenti successivi. Significa rompere lentamente abitudini disfunzionali e coltivare interazioni più “sane” con il tuo bambino.
E lo si fa attivamente, mettendosi in gioco, scendendo sul campo.
La conduttrice del gruppo non sta a guardare, è una persona attiva e può scegliere di diventare la mamma, il papà o il bambino in una situazione di empasse con la funzione di sbloccare un meccanismo inceppato, dove non si vedono altre soluzioni se non quelle già usate, che non sono state evidentemente utili a costruire un dialogo aperto e sereno.
Cosa accade durante il role playing? Adulti che diventano bambini, mamme che si trasformano in papà severi, papà che si prendono cura dei propri bambini in modo nuovo, emozioni che cambiano, le urla lasciano il posto alla voce, la punizione all’ascolto, l’impulsività all’autocontrollo.
E dopo? Alla fine di ogni esperienza guidata e strutturata di role playing, vengono offerti almeno 20 minuti in cui è possibile condividere le emozioni provate, i pensieri e le possibili alternative da utilizzare a casa.
La generalizzazione nel contesto familiare di quanto si apprende è un altro punto di forza della tecnica simulativa descritta.
Qui il commento di qualche genitore che ha vissuto in prima persona l’esperienza:
“Non ci avevo mai pensato; effettivamente ho detto NO a mio figlio senza spiegargli il motivo” – “Ho provato rabbia al posto di mia figlia, è stato bello dare un significato diverso a quello che è accaduto” – “Mettermi nei panni del mio bambino mi ha aperto un mondo di possibilità”
E’ molto più utile vivere direttamente questi momenti di gruppo piuttosto che leggerli o immaginarli. Quindi, se questo argomento ti ha incuriosito, prenota il tuo posto per il prossimo gruppo di Parent Training presso il Centro Ieled.
Il role playing è presente anche in forma online, in modo creativo e ancora più divertente.
Resta aggiornato sul prossimo articolo nel quale ti racconterò la fase finale di un percorso di sostegno genitoriale … sperando di vederti presto all’opera 😊
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