Come si sentono i bambini quando i genitori si separano?

Cari genitori, il presente articolo rappresenta l’ultima parte sul tema “separazione genitoriale” ed è utile concentrarci sulle emozioni che prova il bambino quando due genitori si separano.

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Potremmo immaginare le emozioni siano negative ma ci sono casi in cui il bambino può sentirsi sollevato perché non vede più i genitori litigare o essere sempre nervosi e irritati. Sono pochi i casi in cui i bambini “esultano” dopo la separazione genitoriale, la maggior parte delle volte si provano emozioni contrastanti che mettono a dura prova l’equilibrio psicofisico del minore.

Diventa necessario contenere il vissuto emotivo del bambino per arrivare ad un’accettazione naturale della situazione quindi offrire uno spazio di ascolto (meglio se guidato da un esperto del settore) può aiutare il minore a non giungere a convinzioni disfunzionali sull’accaduto ma ad integrarlo come un evento di vita personale.

Le emozioni nella separazione genitoriale

Le emozioni vissute dai bambini variano in base all’età. In generale, possiamo dire che un bambino può vivere un senso in colpa perché pensa che i genitori si siano lasciati perché faceva troppi capricci e non ascoltava i genitori. In questi casi, può promettere ai genitori che “farà sempre il bravo” quindi è necessario sollevarlo da questi sensi di colpa spiegando che i genitori non andavano d’accordo ma che lo ameranno sempre, quindi la relazione con lui non cambierà. Il bambino può sentire la rabbia verso questi genitori che non vivono più insieme e che lo “costringono” a stare su due case e a modificare le sue vecchie abitudini. Quindi, può esprimere la sua rabbia opponendosi fisicamente, agitandosi, urlando e anche in questo caso si consiglia di dare voce alla sua emozione, cercando di contenere reazioni impulsive e non controllate.

Il bambino può negare quanto accaduto, continuando a percepire i suoi genitori “insieme” e a fare richieste che li vede uniti, diventando lo strumento che tiene vicini i genitori perché non tollera la loro distanza. La tristezza è la più comune e si può esprimere con il pianto o con il silenzio, rappresenta una fase di passaggio naturale che porta verso l’accettazione della scelta genitoriale. La paura arriva quando il bambino si sente “scoperto” e meno protetto dato che manca l’altro genitore durante i pasti o prima di andare a dormire quindi si possono sviluppare paure di tipo evolutivo come la paura dei mostri o del buio.

Come aiutare il bambino

In tutte le diverse fasi, si consiglia di supportare il minore, di rassicurarlo rispetto al rapporto con lui che non cambierà. Risulta indispensabile ricorrere alle routines e alle àncore che aiutano il bambino a raggiungere un nuovo equilibrio dopo un cambiamento così importante da affrontare che può diventare traumatico, se non viene ben contenuto e integrato.

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I momenti speciali con i singoli genitori, la condivisione di nuove esperienze, spazi di gioco ad hoc, letture riflessive aiutano il bambino a elaborare in modo funzionale la situazione. Mantenere una comunicazione attiva tra i genitori e avere scelte educative comuni sono gli ingredienti necessari per raggiungere un nuovo equilibrio di famiglia.

Vi saluto con questa riflessione:

Che voi genitori viviate ancora insieme come coppia oppure no, non vi separate mai per davvero perché avrete per tutta la vita un filo che vi lega, il figlio. Sarete sempre i genitori dei vostri figli e i nonni dei vostri nipoti.

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