Mio figlio ha un DSA: come posso aiutarlo?
Quando i genitori apprendono che il proprio figlio ha un Disturbo Specifico di Apprendimento (DSA) sentono, ancor più di prima, il desiderio di essergli d’aiuto.
A volte chiedono durante il colloquio di restituzione come portelo aiutare, altre volte attuano spontaneamente strategie che non sempre risultano quelle più idonee. Leggere ad alta voce mezz’ora al giorno, o fare un dettato tutte le sere, piuttosto che ripassare quotidianamente le tabelline, non solo non aiutano il bambino a migliorare, ma possono ottenere l’effetto contrario, quello di allontanare ancora di più il bambino da tutto ciò che gli crea fatica a scuola.
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Consigli per i Genitori
Come possono allora i genitori aiutare e sostenere il proprio figlio con diagnosi di DSA in modo utile e produttivo? Proviamo a riassumerlo in 8 consigli:
- Parlate con il bambino del suo disturbo: è importante che il bambino sia al corrente dei motivi per cui ha difficoltà di apprendimento, ma anche del fatto che con opportune strategie può fare meno fatica a scuola, essendo un bambino intelligente; va accompagnato nel comprendere che non si tratta di qualcosa da nascondere o di cui vergognarsi, ma di una propria caratteristica che merita le dovute attenzioni, sia a scuola sia nei compiti a casa;
- Affidatevi ai clinici per i trattamenti riabilitativi: la lettura ad alta voce tutti i giorni o gli esercizi di ortografia oltre ai compiti non aiutano un bambino con DSA a migliorare le proprie abilità carenti: meglio affidarsi ad un percorso di trattamento tenuto da un esperto, che in modo più strategico e mirato vada a potenziare proprio le individuali debolezze del bambino;
- Non date peso ai voti, ma all’impegno: di fronte alle prestazioni scolastiche del bambino, positive o negative, valorizzate l’impegno e ciò che è stato appreso; poi cercate di capire con lui quali sono state le eventuali difficoltà e le strategie per poterle affrontare al meglio; evitate il confronto con gli altri, facendo notare al bambino che ognuno ha la sua storia, con le sue debolezze ed i suoi punti di forza;
- Incoraggiatelo all’autonomia: questo non vuol dire lasciare che faccia sempre i compiti da solo, ma spronarlo a fare da sé quando sapete che ne è in grado e sostenerlo quando chiede aiuto per le richieste per lui più complesse da affrontare; ha bisogno di sapere che gli siete vicini, ma che al tempo stesso avete fiducia in lui e sapete che ce la può fare;
- Fate attenzione agli aspetti emotivi: se notate cambi di umore legati a risultati scolastici o momenti di difficoltà a scuola, parlatene con lui ed eventualmente con gli insegnanti; è importante cogliere un eventuale disagio ed affrontarlo in modo tempestivo; nell’età scolare l’individuo con DSA si scontra quotidianamente con le proprie specifiche difficoltà e a lungo andare questo può risultare gravoso a livello emotivo. In questi casi può essere utile un supporto psicologico per il bambino e/o un supporto alla genitorialità;
- Leggere con e per il bambino: dedicate del tempo alla lettura di storie insieme al bambino; è importante conservare il piacere per la lettura, anche se all’inizio i lettori sarete voi. Anche dopo aver imparato a leggere, i bambini amano i momenti di lettura condivisa con i genitori; potrete quindi ricreare un momento speciale con lui, aldilà delle sue difficoltà;
- Valorizzate i successi del bambino anche in altri ambiti: fategli notare quanto è bravo in altre attività, come uno sport, un gioco, un semplice lavoro domestico. Durante l’orario scolastico, spesso i bambini con DSA non si sentono “bravi”; è importante invece avere occasioni in cui sentirsi all’altezza degli altri, a prescindere dall’ambito in cui questo accade. Aiuta a rinforzare la stima di sé e a comprendere che a tutti capita di essere “più bravi” o “meno bravi” di qualcun altro;
- Siate i suoi principali sostenitori: ultimo, ma non per importanza: è fondamentale che il bambino percepisca che credete in lui e nelle sue capacità: non datelo per scontato, diteglielo!
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